L’IVC (l’Insufficienza Venosa Cronica) è l’incapacità del sangue delle vene di ritornare al cuore dopo essere arrivato fino agli arti inferiori, dove tende a ristagnare.  Ne soffre il 70 % della popolazione occidentale, di età compresa fra i 50 e 60 anni. I numeri attuali si attestano sui 150.000 interventi l’anno, l’85% dei quali utilizzando tecniche di un secolo fa, con recidive della malattia varicosa che vanno dal 45 al 60%.
Queste obbligano il paziente a ripetere ulteriormente interventi poco risolutivi.

A partire dai primi del 1900 diverse tecniche sono state utilizzate per risolvere la patologia delle vene varicose degli arti inferiori. In questi ultimi 40 anni sono diminuiti gli interventi di stripping della safena (che consiste nell’asportazione della vena safena, con demolimento non solo del vaso stesso ma anche di tutte le importanti comunicazioni) lasciando spazio ad interventi più mirati e meno traumatici, in particolare con la comparsa negli anni 80 delle terapie ablative endovascolari come laser e radiofrequenze.
Queste tecniche, pur essendo mini-invasive, possono essere estremamente dolorose durante l’esecuzione a causa del calore sviluppato; necessitano quindi di anestesia locale o peridurale, e in ogni caso richiedono l’esecuzione di esami preoperatori, di una preparazione all’intervento, di un ricovero in day surgery. Infine possono presentare controindicazioni in alcuni pazienti, proprio a causa degli effetti della cauterizzazione endovascolare (cioè la distruzione terapeutica di alcuni tessuti mediante l’uso di calore o sostanze caustiche).

Il Team composto dal Dottor Jean Pierre Candido – chirurgo vascolare della facoltà di Parigi e Membre de la societé Française di chirurgie Vasculairee – e dalla Dottoressa Cristina Garrino – flebologa ed internista specializzata in procedure invasive ecoguidate ed in particolare in posizionamento di cateteri endovascolari – propone la risoluzione della malattia varicosa e delle sue complicanze attraverso l’applicazione di una tecnica innovativa completamente indolore, non invasiva, rapida, ambulatoriale e priva di effetti collaterali o reliquati quali cicatrici, parestesie o discromie cutanee.

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Tale tecnica (coperta dal brevetto Venaseal-Sapheon di una delle maggiori aziende mondiali di tecnologia biomedica, la Medtronic, e sperimentato dal 2012) consiste nell’utilizzo di una colla altamente biocompatibile (cianoacrilato) appositamente modificata in modo da polimerizzare a contatto con il plasma e non creare reazioni avverse, cicatrici o indurimenti intravascolari.
La colla viene introdotta nelle vene interessate attraverso un catetere endoluminale.
Tale catetere, inserito con procedura ecoguidata e totalmente indolore, viene portato fino al punto della vena interessato dall’insufficienza o dalla varicosità; una volta depositata una minima quantità di colla, la vena viene compressa, sempre sotto controllo ecografico, per consentire la polimerizzazione del cianoacrilato e la chiusura definitiva della vena.
Tutta la procedura è monitorata in ogni istante grazie all’utilizzo dell’ecografo, che consente la visualizzazione della vena lungo tutto il suo percorso, del catetere e della colla, così come consente di verificare in real-time l’avvenuta chiusura della vena.

Proprio la minima invasività della procedura consente di proporla anche a pazienti che assumono anticoagulanti, senza rischi e senza interruzione della terapia.
Questa tecnica permette inoltre l’immediata ripresa della mobilità, l’assenza di complicazioni, evita l’interruzione dell’attività lavorativa, e soprattutto non lascia cicatrici, non richiedendo incisioni della cute o procedure chirurgiche vere e proprie. In alcuni casi può essere consigliabile l’utilizzo di un monocollant antitrombo per due giorni.

L’attuale statistica dimostra un netto miglioramento della risoluzione della malattia varicosa senza recidive tramite l’impiego di questa tecnica VenaSeal a scapito delle ormai sorpassate tecniche di laser e radiofrequenze, vecchie da 45 anni e non prive di complicazioni e recidive.

Per poter procedere a tale intervento, il Centro Endovacolare di Sanitalia Medical Care, propone ai pazienti una valutazione preliminare presso l’ambulatorio di Chirurgia Vascolare del Dottor J.P. Candido, su prenotazione (il venerdì); in tale sede verrà eseguito uno screening completo con esame clinico ed ecodoppler, anamnesi accurata e valutazione delle indicazioni, illustrazione della procedura e dei risultati attesi, e in caso di decisione in tal senso potrà venire programmato direttamente intervento.
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