Con il termine “Microbiota” si intende quell’insieme di microorganismi (batteri, virus, funghi, fagi) che sono presenti nel lume dell’intestino umano e che concorrono alla regolare funzionalità del nostro organismo.
Il Microbiota intestinale ha molteplici e rilevanti funzioni, che inducono a farlo considerare oggi alla stregua di un vero e proprio “organo”:
✓ difende contro le infezioni da germi patogeni mediante la produzione di antibiotici naturali e batteriocine;
✓ regola la motilità intestinale;
✓ produce vitamine (B1, B6, K);
✓ fermenta e degrada le fibre indigeribili con produzione di sostanze eubiotiche
✓ stimola e regola il sistema immunitario.
Oggi è possibile l’analisi della popolazione batterica, con la possibilità di sapere con precisione la composizione del Microbiota batterico: ogni persona ne ha una unica e peculiare, diversa da individuo a individuo, ma esistono delle correlazioni fra gruppi di batteri (taxa) che devono essere in equilibrio per garantire una buona e corretta funzionalità dell’intestino e, di conseguenza, dell’intero organismo.
Negli ultimi anni sono aumentati esponenzialmente gli studi scientifici pubblicati sulle riviste internazionali.  Essi hanno dimostrato una correlazione diretta fra alterazione del giusto equilibrio del Microbiota intestinale e una lista sempre più ampia di condizioni patologiche, non solo legate alle malattie dell’apparato digerente (stipsi, diarrea, colon irritabile, malattie infiammatorie, epatopatie, tumori), ma anche di altri organi ed apparati (obesità, sindrome metabolica, diabete, ipertensione arteriosa, atopia, allergie, disordini autoimmunitari, depressione, autismo, malattie neurologiche, etc).

L’analisi del Microbiota non serve a fare diagnosi, questa va fatta dal Medico e dallo Specialista, ma permette di avere le informazioni necessarie per poter riequilibrare quei dismicrobismi intestinali, quasi sempre presenti in caso di malattie conclamate o anche solo di accentuazione di particolari sintomi, in modo tale da migliorare la qualità della vita e, spesso, facendo regredire significativamente le varie patologie presenti.
Come avviene l’analisi del Microbiota? Dal 70 al 90% dei batteri presenti nel nostro intestino non è coltivabile in laboratorio: ciò che otteniamo dalla coltivazione di prelievi di feci è assolutamente selettivo e può essere fuorviante. Oggi è però possibile analizzare l’unica cosa che sopravvive per pochi minuti dopo la morte dei batteri, cioè il loro DNA, aiutati dal fatto che esso è profondamente diverso dal DNA delle cellule del nostro organismo: mediante un semplice prelievo di una minima quantità di feci è possibile eseguire i seguenti passaggi (www.mymicrobiota.it):
1. Isolamento del DNA dei batteri del Microbiota intestinale
2. Amplificazione mediante PCR della subunità 16S del gene ribosomiale utilizzando primers universali ottimizzati per amplificare i geni batterici
3. Sequenziamento NGS degli ampliconi mediante tecnologia illumina
4. Analisi bioinformatica delle reads per la ricostruzione del profilo tassonomico
5. Confronto dei dati ottenuti con un database di riferimento costituito dal Microbiota di individui sani e rappresentativi dell’intera popolazione italiana

Con la corretta analisi di tutti questi dati abbinata all’ascolto dei sintomi ed alla visita medica (esame obiettivo) del paziente, è possibile quindi agire terapeuticamente
✓ instaurando una corretta implementazione di probiotici selettivi (i “vecchi” fermenti lattici),
✓ somministrando prebiotici (sostanze naturali che favoriscono la crescita di alcuni ceppi batterici), fitoterapici, farmaci tradizionali,
✓ fornendo indicazioni dietetiche e di comportamento alimentare, al fine di riequilibrare un qualsiasi tipo di disbiosi riscontrata.

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